U.R.A.Sa.M. Lombardia, insieme a Famiglie in Rete, associazione nazionale di familiari e utenti per la Salute Mentale, ha attivamente partecipato ad un progetto finanziato con fondi europei che in Lombardia ha portato ad applicare concretamente una serie di buone prassi di cura per i pazienti con Disturbi Borderline di Personalità in età giovanile 18-30 anni (trovate maggiori informazioni qui).
Come associazioni, abbiamo seguito l’intero progetto e incontrato tutti i DSMD che sono stati disponibili ragionare insieme sulle possibili modalità di collaborazione con noi e con le associazioni del territorio locale che abbiamo coinvolto.
Il supporto delle associazioni è stato disegnato su misura per ciascun singolo DSMD; alcuni esempi:
E i primi risultati si vedono già!
Riportiamo di seguito la lettera di ringraziamento di un gruppo di genitori che hanno sperimentato i benefici del programma Family Connections nell’ambito di questo progetto.
Ci uniamo alla loro richiesta di ampliare la diffusione al progetto, in Lombardia e nel resto d’Italia, e confermiamo la nostra disponibilità a lavorare insieme ai Servizi di Salute Mentale su progetti come questo, caratterizzati dall’adozione di percorsi di cura realmente efficaci (“evidence-based”), sostenibili e aperti alla collaborazione con le famiglie.
Al Direttore Sanitario dell’ATS Bergamo, dott.ssa Nicoletta Castelli
All’ U.R.A.Sa.M. Lombardia - c/c Sig.ra Maria Gorlani
All’Ufficio Relazioni con il Pubblico - c/c dott.sse Emi Bondi e Simonetta Rovaris
All’Associazione Piccoli Passi Per
Bergamo, 3 luglio 2025
Gentilissime e gentilissimi,
con queste poche righe desideriamo esprimere un sincero e profondo ringraziamento da parte del gruppo di genitori che ha partecipato a Family Connections, il primo progetto che il Centro Diurno Day Care di Boccaleone – ASST Papa Giovanni XXIII ha dedicato alle famiglie dei giovani utenti con disturbo di personalità, in cura individuale e collettiva presso il C.P.S.
Gli incontri settimanali sono iniziati nella seconda metà di luglio 2024 e, con nostra grande gioia, si sono protratti fino alla fine di giugno 2025.
Per un intero anno abbiamo avuto l’opportunità di condividere esperienze, confrontarci sulle difficoltà quotidiane, sentirci accolti, accompagnati e, in un certo senso, “presi per mano” in un percorso di vita non certo semplice.
Abbiamo imparato a riconoscere alcune delle tante, complesse e faticosissime sfaccettature dei sintomi del disturbo borderline di personalità: comportamenti disregolativi che, senza un’adeguata formazione, risultano spesso per noi incomprensibili e difficili da accettare.
Grazie però alle conoscenze e agli strumenti che ci sono stati offerti, abbiamo imparato a riconoscere questi segnali e a intervenire in modo più efficace nei momenti di crisi, supportando concretamente i nostri cari e migliorando così anche la relazione con loro.
Un ringraziamento speciale va alla Terp Jessica Motta e agli educatori Franca Gusmini e Silvano Bonalumi, che sono stati per noi delle guide fondamentali.
Preparati, pazienti ed empatici, ci hanno accompagnato con competenza nella scoperta dei numerosi moduli della terapia DBT della Dott.ssa Marsha Linehan, fornendoci sia una solida base teorica, sia preziosi strumenti pratici per affrontare le difficoltà quotidiane e gestire le crisi.
Con grande umanità ci hanno sempre sostenuto, motivato e accolto nei momenti più difficili, rendendosi disponibili ad ascoltare fatiche che, per noi genitori, spesso risultano troppo pesanti da affrontare da soli.
Vogliamo anche ringraziare chi ha ideato e reso possibile questo percorso, sottolineando quanto sia importante – anzi, fondamentale – creare uno spazio di collaborazione tra i servizi sanitari e le famiglie.
Sappiamo quanto possa essere complesso, tra difficoltà organizzative, gestionali e di budget, ma crediamo fermamente che costruire un’alleanza tra le strutture sanitarie e le famiglie rappresenti una scelta saggia, utile ed estremamente efficace.
Unire le forze per il benessere dei nostri cari significa anche promuovere un cambiamento profondo nell’approccio al disturbo. Questa è stata, senza dubbio, la nostra esperienza.
Siamo convinti che l’apprendimento e l’applicazione delle modalità di comunicazione trasmesse durante il percorso abbiano avuto un impatto trasformativo nel nostro modo di relazionarci con i nostri cari. Imparare a riconoscere e comprendere i comportamenti disfunzionali, e a rispondere ad essi con maggiore consapevolezza, empatia e calma, ci ha permesso non solo di affrontare le crisi in modo più efficace, ma anche di costruire relazioni più stabili e serene. Questo approccio, se messo in pratica con costanza, si è rivelato uno strumento concreto di cambiamento, capace di migliorare significativamente la qualità della vita dell’intero nucleo famigliare.
Per questo motivo, pensando anche alle tante famiglie del territorio che non hanno ancora avuto la fortuna di accedere a un progetto simile, ci permettiamo di chiedere che Family Connections possa continuare ad essere proposto e ampliato.
Crediamo davvero che progetti come questo rappresentino un’opportunità concreta di cambiamento, un primo passo verso una possibile rinascita per tutte le persone coinvolte.
Con gratitudine,
i genitori partecipanti al progetto Family Connections